La riatletizzazione è l’ultima fase del percorso riabilitativo e, come lascia intendere il nome, ha per obiettivo l’allenamento di un atleta, professionista o amatoriale, per consentire la ripresa dell’attività sportiva dopo uno stop.
Dopo un percorso di riabilitazione, la fase di riatletizzazione è di fondamentale importanza per consentire al paziente di recuperare le abilità specifiche dello sport che svolge, di riacquistare uno stato di buona condizione atletica e di tornare a svolgere l’attività sportiva nelle giuste condizioni psico-fisiche.
La riatletizzazione avviene in maniera graduale, proponendo all’atleta esercizi via via più impegnativi non solo per quanto riguarda la difficoltà di esecuzione ma anche dal punto di vista della richiesta metabolica. È importante, infatti, non sottovalutare o accelerare i tempi di ripresa dell’attività sportiva per evitare che possano ripetersi nuovi infortuni. È, inoltre, altrettanto importante il monitoraggio costante dell’atleta da parte del terapista per tenere traccia dei progressi compiuti.
Conclusa una fase di riabilitazione, è importante che il paziente compia anche una fase di riatletizzazione. Quest’ultima, infatti, consente di:
Il lavoro che si compie nella fase di riatletizzazione offre al paziente la possibilità di:
Nella riatletizzazione una fase di grande importanza è il follow-up, cioè il controllo e il monitoraggio periodico dell’atleta dopo la conclusione del percorso di riabilitazione funzionale e la ripresa dell’attività sportiva. Il terapista, d’accordo con il preparatore atletico, elabora un programma di mantenimento che ha tra gli obiettivi principali il rinforzo delle aree di debolezza dell’atleta.
Questa fase ha una durata variabile e può protrarsi anche per 3/6 mesi dalla chiusura dell’infortunio.
In collaborazione con lo staff medico che segue l’atleta, il fisioterapista elabora un programma personalizzato articolato in due fasi: quella iniziale di riabilitazione (che in caso di intervento chirurgico può essere pre e post operatoria) e quella più avanzata di riatletizzazione vera e propria.
Nella fase di riabilitazione, il fisioterapista propone al paziente delle attività semplici che hanno l’obiettivo di rinforzare la struttura muscolare prima e dopo l’intervento, per non evitare che i muscoli perdano eccessivamente forza a causa del periodo di inattività. Durante la riabilitazione, soprattutto quando si protrae a lungo, è particolarmente importante che il fisioterapista segua le indicazioni del medico specialista e che tra i due si crei dialogo e collaborazione. Anche il lavoro con l’équipe dell’atleta è importante per poter concordare insieme gli obiettivi e procedere passo passo con il rientro in campo.
La fase di riatletizzazione prevede, invece, delle attività più intense, proposte con gradualità, che hanno come obiettivo la ripresa dell’attività sportiva da parte dell’atleta. Inizialmente, quindi, il terapista preparerà il paziente al rientro in campo, aumentando i carichi di forza, introducendo esercizi di corsa sul tapis roulant, con variazioni di velocità. In un secondo momento gli proporrà attività volte a riprendere la gestualità sportiva in un ambiente protetto. Infine, con il via libera dello staff medico, l’atleta potrà svolgere attività più dinamiche e iniziare ad allenarsi anche in campo, con i suoi compagni, per prepararsi al suo rientro effettivo.
Se hai ancora un momento, vogliamo raccontarti una storia
L’infortunio al ginocchio
del calciatore Andrea
Andrea ha 23 anni ed è un calciatore in una squadra di serie D. Un giorno ha l’occasione di segnare il gol per la vittoria del campionato. Un avversario, però, si interpone tra lui e la porta. Andrea cerca di scartarlo con un improvviso cambio di direzione ma gira troppo velocemente il suo ginocchio e cade a terra, piegandosi in due dal dolore. La diagnosi è immediata quanto impietosa: lesione totale del legamento crociato anteriore.
Conoscendo la nostra esperienza nella riabilitazione del ginocchio, la società di Andrea ci contatta subito: in questo modo iniziamo a collaborare con la sua équipe medica per occuparci di lui sia in fase pre operatoria, sia in quella post operatoria.
Nella prima fase, che dura circa 3 settimane, il nostro lavoro si focalizza sul rinforzo muscolare per fare sì che l’arto leso di Andrea non perda tono nonostante la sua immobilità forzata.
La fase post operatoria è incentrata, invece, sul recupero della mobilità articolare e della forza muscolare: sono mesi di lavoro costante, svolto sempre in accordo con lo staff medico. A circa 3 mesi dall’intervento, il giovane calciatore ha finalmente il via libera per poter procedere con attività più dinamiche. Inizia, quindi, la fase effettiva di riatletizzazione. Si parte con pochi minuti di corsa sul tapis roulant per arrivare, qualche settimana dopo, a un lavoro che assomiglia sempre più a un allenamento vero e proprio con esercizi di forza ad alta intensità, sessioni di corsa con variazioni di velocità ed esercitazioni che richiamano la gestualità del calcio. A circa 6 mesi dall’intervento, dopo un ultimo controllo medico, Andrea può rientrare in campo ad allenarsi prima in maniera individuale e poi in maniera graduale di nuovo insieme ai suoi compagni. Al termine di questo lungo percorso, Andrea è pronto a tornare in campo per segnare finalmente quel gol tanto atteso.
Per risolvere il problema di Andrea abbiamo lavorato in questo modo:
Siamo entrati in contatto con la sua équipe medica per confermare di essere il centro di riferimento per la riabilitazione di Andrea e stabilire un canale di comunicazione.
In accordo con le indicazioni del suo staff medico, abbiamo definito le modalità e la durata del percorso riabilitativo di Andrea.
Andrea ha seguito un percorso in due step: il primo di riabilitazione pre-operatoria; il secondo di riabilitazione post-operatoria e di riatletizzazione.
Dopo la ripresa dell’attività sportiva, abbiamo continuato a seguire Andrea per alcuni mesi con un programma di mantenimento.
Siamo entrati in contatto con la sua équipe medica per confermare di essere il centro di riferimento per la riabilitazione di Andrea e stabilire un canale di comunicazione.
In accordo con le indicazioni del suo staff medico, abbiamo definito le modalità e la durata del percorso riabilitativo di Andrea.
Andrea ha seguito un percorso in due step: il primo di riabilitazione pre-operatoria; il secondo di riabilitazione post-operatoria e di riatletizzazione.
Dopo la ripresa dell’attività sportiva, abbiamo continuato a seguire Andrea per alcuni mesi con un programma di mantenimento.
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Seguire il paziente con assoluta scrupolosità, dal suo arrivo in studio fino al termine del suo percorso. È questo il nostro modo di prenderci cura di te e della tua salute.
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